
ECOMUSEO CIMBRO
dei sette comuni

Archeoparco del Bòstel

Mappa dei toponimi
alla scoperta del paesaggio rurale
Wellebekh, la Strada della Campagna
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che identifica ancora oggi la Strada della Campagna
come ‘Strada Vicinale di Welle


Wellebekh: la Strada della Campagna
La Strada della Campagna si estende a sud dell’abitato di Rotzo ed è parte integrante della rete di mobilità dolce di cui fa parte. La wellebekh, il suo nome nella lingua antica cimbra, è ben segnalata ai due capi del percorso, dove due totem informativi vi anticiperanno che state per immergervi in un itinerario di grande importanza storica paesaggistica.
Campagna di Rotzo veduta aerea
La Strada della Campagna è circondata dai campi coltivati, il suo paesaggio è pianeggiante, dolce e sempre esposto al sole.
Alla scoperta della realtà rurale
Percorrere la Strada della Campagna è un’occasione per immergersi in una realtà rurale e contadina che qui ancora vive con i ritmi e le stagionalità di un tempo.
Un paesaggio unico
La Strada della Campagna è un percorso di grande valore storico e paesaggistico, da ammirare e contemplare nei punti di sosta appositamente allestiti.
Camminare nella storia
La Wellebekh, la Strada della Campagna nella nostra antica lingua cimbra, intercetta molti luoghi di valore storico, come il ‘Lazarìth’, l’antico ‘Lazzaretto’ per gli appestati del 1630 ricordato da questa croce in ferro. Oppure, la ‘Langabegale’, il lungo viottolo che attraversa la Campagna per collegare i luoghi di lavoro al paese.
In ogni stagione
Rotzo è un luogo protetto: è riparato dalle montagne a nord ed è sempre esposto al sole. Anche se ci troviamo in montagna la sua posizione favorisce un microclima gradevole da vivere in ogni stagione.
Cristiano Dal Pozzo
Cristiano Dal Pozzo di Castelletto visse fino a 102 anni e fu noto per essere stato il più vecchio alpino d’Italia. Nella sua vecchia casa c’è un bel murales che lo ritrae tra le sue patate. Cristiano, dal sue paese delle patate lui ne portava sempre un sacco al Santo di Padova, dove in occasione di ogni compleanno, il primo di dicembre, andava in divisa da alpino a rendere grazie di essere sopravvissuto alla Guerra. “Senza ammazzare nessuno” precisava.
Le patate di Rotzo
A Rotzo, la coltivazione delle patate fu incoraggiata dall’abate Agostino Dal Pozzo Prunnar verso la fine del 1700. La qualità superiore delle patate di Rotzo è stata ampiamente riconosciuta dalle istituzioni e dagli operatori del settore.
I campi di patate in fiore
Ogni primavera la fioritura dei campi di patate dipinge la Campagna di Rotzo di vita e di colore e il paesaggio brullo della montagna invernale si trasforma in qualcosa di unico.
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Negli anni ‘70 del 900 con la direzione dell’Istituto Agrario di Lonigo gli agricoltori di Rotzo avevano istituito il Centro di Moltiplicazione Patate Ce.Mo.Pa, per commercializzare le patate da seme nel territorio italiano e passare da un agricoltura di sussistenza a un sistema redditizio.

DALLE MEMORIE ISTORICHE DEI SETTE COMUNI VICENTINI
Le patate secondo
l’abate Agostino Dal Pozzo Prunnar
di Rotzo la coltivazione del grano mescolo, cioè frumento e segala mischiati insieme. Nelle sue ‘Memorie Istoriche’ l’abate Agostino Dal Pozzo Prunnar cita anche tra le specie coltivate a Rotzo: “ottimi piselli cattajuoli ed altri legumi, cioè fave, lenti, veccie e fagiuoli. Chiunque possiede terreni ne impiega qualche porzione alla produzione della canapa, così pure alla produzione del lino”. Purtroppo, nonostante la varietà di vegetali, il raccolto non era sufficiente al fabbisogno della popolazione, che era costretta a procacciarsi il rimanente dalla pianura. Scriveva quindi l’abate: “Per supplire in parte a questa scarsezza de’ grani, io non mancherò di suggerire a’ miei connazionali, come cosa molto utile, la introduzione della pianta che chiamasi patata, nome corrotto da Pappas o papatus, che gli Spagnuoli danno al pane fatto della sua radica. I botanici la chiamano solanum tuberosum esculentum, perché produce alle sue radici molti globetti a foggia di tartufi, o di pomi che son buoni a mangiare”.
REALTÀ RURALE E PAESAGGIO
La coltivazione
della patata di Rotzo
prodotto certificato De. Co.
Le patate di Rotzo sono protagoniste di numerosi piatti della nostra tradizione gastronomica, come la “considera”, la famosa polenta di patate la cui ricetta qui è conosciuta in ogni famiglia. Le patate vengono coltivate nei campi di proprietà delle famiglie del paese e per molte di queste, rappresentano la principale fonte di reddito.
La loro qualità superiore, dovuta alle peculiarità dei terreni e all’ambiente di Rotzo, è nota a livello internazionale.
Nel 2018 alla Patata di Rotzo è stata riconosciuta
la “Denominazione Comunale De.Co.”
ed è stata inserita nell’Albo Regionale De.Co. Veneto.


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