
ECOMUSEO CIMBRO
dei sette comuni

la mappa dei toponimi

Wellebekh: la Strada della Campagna
l’antica arte di costruire i muri a secco
i terrazzamenti
La notevole escursione altimetrica del territorio di Rotzo e delle sue frazioni Albaredo e Castelletto, che va dalle quote medie inferiori di circa 700 m fino a raggiungere i 1925 m delle quote più alte e con la zona abitata situata su una quota media di circa 900/950 m, porta ad avere tuttora una presenza diffusa dei terrazzamenti nel territorio. Essi si sviluppano lungo i versanti affacciati verso la Val d’Assa, la Valle dell’Astico e lungo l’intero versante a nord degli abitati. Hanno diversa fattura e dimensione: dai più piccoli di un metro fino a muri alti 4/5 metri. I pianori che se ne ricavano, oltre ad aumentare la superficie di territorio coltivabile, ed essendo costituiti da depositi morenici con strati superficiali limo-argillosi, sabbie e ciottoli, riescono a trattenere l’acqua piovana e di scioglimento delle nevi, risorsa particolarmente preziosa sull’Altopiano dei Sette Comuni in quanto tutto il massiccio carbonatico subisce diffusamente il fenomeno del carsismo.
Tra i tre nuclei di Rotzo, Albaredo e Castelletto, e la Val d’Assa a sud troviamo “la campagna”. In questa zona persiste traccia dei primi insediamenti datati dall’Età del Ferro (V-I secolo a.C) di cui ne è testimone l’area archeologica del Bòstel e su cui insistono i resti di un villaggio retico. I terrazzamenti, quindi, sono paesaggi, indizi e segni della cultura dei popoli che abitavano queste aree montane e che le abitano tuttora. Sono l’eredità tangibile e intangibile tramandata di generazione in generazione nel corso della nostra storia.
Nel tempo è andata perdendosi l’arte di costruzione dei muri a secco ed anche l’attività di manutenzione degli stessi con il conseguente e progressivo abbandono delle zone rese coltivabili con questa tecnica. Negli ultimi anni però il comune di Rotzo si è impegnato a recuperare la memoria dei terrazzamenti esistenti nel suo territorio reinventandoli come risorse attive di interazione sociale ed educazione scolastica. Nel 2019 ha partecipato, in rappresentanza per l’Italia e la Regione Veneto, con un progetto che ha coinvolto i ragazzi delle scuole elementari, al IV Congresso Mondiale ITLA (International Terraced Landscapes Alliance) associazione internazionale fondata nel 2010 con la finalità di diffondere a livello mondiale il valore storico, ambientale ed idrogeologico dei muri a secco.
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Tra i tre nuclei di Rotzo, Albaredo e Castelletto, e la Val d’Assa a sud troviamo “la campagna”. In questa zona persiste traccia dei primi insediamenti datati dall’Età del Ferro (V-I secolo a.C) di cui ne è testimone l’area archeologica del Bòstel e su cui insistono i resti di un villaggio retico. I terrazzamenti, quindi, sono paesaggi, indizi e segni della cultura dei popoli che abitavano queste aree montane e che le abitano tuttora. Sono l’eredità tangibile e intangibile tramandata di generazione in generazione nel corso della nostra storia.
Nel tempo è andata perdendosi l’arte di costruzione dei muri a secco ed anche l’attività di manutenzione degli stessi con il conseguente e progressivo abbandono delle zone rese coltivabili con questa tecnica. Negli ultimi anni però il comune di Rotzo si è impegnato a recuperare la memoria dei terrazzamenti esistenti nel suo territorio reinventandoli come risorse attive di interazione sociale ed educazione scolastica. Nel 2019 ha partecipato, in rappresentanza per l’Italia e la Regione Veneto, con un progetto che ha coinvolto i ragazzi delle scuole elementari, al IV Congresso Mondiale ITLA (International Terraced Landscapes Alliance) associazione internazionale fondata nel 2010 con la finalità di diffondere a livello mondiale il valore storico, ambientale ed idrogeologico dei muri a secco.
le fasi di costruzione
1
Costruzione di un muro a secco più alto del profilo del terreno, a valle del terrazzamento da realizzare
2
Escavazione e riporto della terra a riempimento dello spazio tra muro e roccia, in modo da formare una superficie pianeggiante
Nel comune di Rotzo da qualche anno
si sta cercando di salvaguardare
i terrazzamenti esistenti, ormai invasi dal bosco
o franati, con iniziative atte a supportarne
la manutenzione e il restauro


Il muro a secco del “Morékke”
è stato riportato alla sua antica bellezza
ricostruendolo seguendo con rigore
le tecniche antiche.
Si tratta di un vero e proprio capolavoro
di tutela dell’architettura identitaria
del paesaggio terrazzato.


Sono oltre venti metri quadrati
di muro ricostruito con una larghezza
alla base di 6,5 metri
mentre quella della testa è di 10 metri.
Per la ricostruzione sono stati impiegati
tredici metri cubi di pietre
e diversi metri cubi
di drenaggio.



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