L’importante estensione dei terrazzamenti
a monte dell’abitato
di Castelletto in una
foto aerea degli anni ‘40
ecomuseo sette comuni2
ECOMUSEO CIMBRO
dei sette comuni
icona cartello
la mappa dei toponimi
icona strada della campagna
Wellebekh: la Strada della Campagna
l’antica arte di costruire i muri a secco

i terrazzamenti

I terrazzamenti sono una soluzione secolare diffusa in tutto il mondo e adottata in agricoltura per rendere coltivabili territori collinari e montuosi di particolare e accentuata pendenza. Vengono ricavati scavando artificialmente delle zone piane nel terreno che vengono poi delimitate e sostenute da muri di pietra naturale, reperita localmente e posta a secco sasso su sasso, ovvero senza l’uso di alcun legante. La loro realizzazione è una testimonianza dell’antica arte di costruire i muri a secco iscritta dal 2018 nel patrimonio immateriale dell’Unesco.
La notevole escursione altimetrica del territorio di Rotzo e delle sue frazioni Albaredo e Castelletto, che va dalle quote medie inferiori di circa 700 m fino a raggiungere i 1925 m delle quote più alte e con la zona abitata situata su una quota media di circa 900/950 m, porta ad avere tuttora una presenza diffusa dei terrazzamenti nel territorio. Essi si sviluppano lungo i versanti affacciati verso la Val d’Assa, la Valle dell’Astico e lungo l’intero versante a nord degli abitati. Hanno diversa fattura e dimensione: dai più piccoli di un metro fino a muri alti 4/5 metri. I pianori che se ne ricavano, oltre ad aumentare la superficie di territorio coltivabile, ed essendo costituiti da depositi morenici con strati superficiali limo-argillosi, sabbie e ciottoli, riescono a trattenere l’acqua piovana e di scioglimento delle nevi, risorsa particolarmente preziosa sull’Altopiano dei Sette Comuni in quanto tutto il massiccio carbonatico subisce diffusamente il fenomeno del carsismo.
Tra i tre nuclei di Rotzo, Albaredo e Castelletto, e la Val d’Assa a sud troviamo “la campagna”. In questa zona persiste traccia dei primi insediamenti datati dall’Età del Ferro (V-I secolo a.C) di cui ne è testimone l’area archeologica del Bòstel e su cui insistono i resti di un villaggio retico. I terrazzamenti, quindi, sono paesaggi, indizi e segni della cultura dei popoli che abitavano queste aree montane e che le abitano tuttora. Sono l’eredità tangibile e intangibile tramandata di generazione in generazione nel corso della nostra storia.
Nel tempo è andata perdendosi l’arte di costruzione dei muri a secco ed anche l’attività di manutenzione degli stessi con il conseguente e progressivo abbandono delle zone rese coltivabili con questa tecnica. Negli ultimi anni però il comune di Rotzo si è impegnato a recuperare la memoria dei terrazzamenti esistenti nel suo territorio reinventandoli come risorse attive di interazione sociale ed educazione scolastica. Nel 2019 ha partecipato, in rappresentanza per l’Italia e la Regione Veneto, con un progetto che ha coinvolto i ragazzi delle scuole elementari, al IV Congresso Mondiale ITLA (International Terraced Landscapes Alliance) associazione internazionale fondata nel 2010 con la finalità di diffondere a livello mondiale il valore storico, ambientale ed idrogeologico dei muri a secco.
I terrazzamenti sono una soluzione secolare diffusa in tutto il mondo e adottata in agricoltura per rendere coltivabili territori collinari e montuosi di particolare e accentuata pendenza. Vengono ricavati scavando artificialmente delle zone piane nel terreno che vengono poi delimitate e sostenute da muri di pietra naturale, reperita localmente e posta a secco sasso su sasso, ovvero senza l’uso di alcun legante. La loro realizzazione è una testimonianza dell’antica arte di costruire i muri a secco iscritta dal 2018 nel patrimonio immateriale dell’Unesco.
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La notevole escursione altimetrica del territorio di Rotzo e delle sue frazioni Albaredo e Castelletto, che va dalle quote medie inferiori di circa 700 m fino a raggiungere i 1925 m delle quote più alte e con la zona abitata situata su una quota media di circa 900/950 m, porta ad avere tuttora una presenza diffusa dei terrazzamenti nel territorio. Essi si sviluppano lungo i versanti affacciati verso la Val d’Assa, la Valle dell’Astico e lungo l’intero versante a nord degli abitati. Hanno diversa fattura e dimensione: dai più piccoli di un metro fino a muri alti 4/5 metri. I pianori che se ne ricavano, oltre ad aumentare la superficie di territorio coltivabile, ed essendo costituiti da depositi morenici con strati superficiali limo-argillosi, sabbie e ciottoli, riescono a trattenere l’acqua piovana e di scioglimento delle nevi, risorsa particolarmente preziosa sull’Altopiano dei Sette Comuni in quanto tutto il massiccio carbonatico subisce diffusamente il fenomeno del carsismo.
Tra i tre nuclei di Rotzo, Albaredo e Castelletto, e la Val d’Assa a sud troviamo “la campagna”. In questa zona persiste traccia dei primi insediamenti datati dall’Età del Ferro (V-I secolo a.C) di cui ne è testimone l’area archeologica del Bòstel e su cui insistono i resti di un villaggio retico. I terrazzamenti, quindi, sono paesaggi, indizi e segni della cultura dei popoli che abitavano queste aree montane e che le abitano tuttora. Sono l’eredità tangibile e intangibile tramandata di generazione in generazione nel corso della nostra storia.
Nel tempo è andata perdendosi l’arte di costruzione dei muri a secco ed anche l’attività di manutenzione degli stessi con il conseguente e progressivo abbandono delle zone rese coltivabili con questa tecnica. Negli ultimi anni però il comune di Rotzo si è impegnato a recuperare la memoria dei terrazzamenti esistenti nel suo territorio reinventandoli come risorse attive di interazione sociale ed educazione scolastica. Nel 2019 ha partecipato, in rappresentanza per l’Italia e la Regione Veneto, con un progetto che ha coinvolto i ragazzi delle scuole elementari, al IV Congresso Mondiale ITLA (International Terraced Landscapes Alliance) associazione internazionale fondata nel 2010 con la finalità di diffondere a livello mondiale il valore storico, ambientale ed idrogeologico dei muri a secco.
le fasi di costruzione

Nel comune di Rotzo da qualche anno
si sta cercando di salvaguardare
i terrazzamenti esistenti, ormai invasi dal bosco
o franati, con iniziative atte a supportarne
la manutenzione e il restauro

terrazzamenti
terrazzamenti

Il muro a secco del “Morékke”
è stato riportato alla sua antica bellezza
ricostruendolo seguendo con rigore
le tecniche antiche.
Si tratta di un vero e proprio capolavoro
di tutela dell’architettura identitaria
del paesaggio terrazzato.

terrazzamenti
terrazzamenti

Sono oltre venti metri quadrati
di muro ricostruito con una larghezza
alla base di 6,5 metri
mentre quella della testa è di 10 metri.
Per la ricostruzione sono stati impiegati
tredici metri cubi di pietre 
e diversi metri cubi
di drenaggio.

terrazzamenti
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Castelletto località Bòstel - 351 6889103
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